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Google contro i siti HTTP
A partire dalla versione 68 di Google Chrome, che sarà disponibile nel mese di luglio, il browser di Google segnalerà come “non sicuri” tutti i siti HTTP. Si tratta di un piccolo terremoto nel mondo della navigazione web, visto che stiamo parlando del browser più diffuso al mondo.
Le differenze con HTTPS
Cosa significa precisamente tutto ciò? L’HTTP è un protocollo per il trasferimento dei dati nelle pagine web in cui tutte le comunicazioni avvengono in chiaro, senza alcuna cifratura. Si tratta quindi di un protocollo meno sicuro rispetto all’HTTPS, che crea un canale di comunicazione criptato in modo da aumentare la sicurezza della navigazione. Il protocollo HTTPS è infatti adottato nella quasi totalità dei siti e-commerce, dei provider di posta elettronica e in generale da parte di tutte le pagine web che richiedano una certa sicurezza.
Obiettivo sicurezza
Google ha già adottato da tempo una politica ostile rispetto ai siti HTTP: già dalla versione 56 Chrome segnala infatti come non sicuri i siti HTTP che richiedono password o pagamenti online, mentre con la 62 si era passati alla segnalazione di qualsiasi sito HTTP aperto tramite la modalità di navigazione in incognito. L’obiettivo dichiarato del colosso di Mountain View è rendere la navigazione internet più sicuraper tutti.
La situazione italiana
La stessa Google fa notare come 81 dei primi 100 siti internet al mondo per traffico dati siano già HTTPS, ma si tratta di una percentuale che inevitabilmente scende allargando il campione a siti meno frequentati. Emblematico, al riguardo, il fatto che solo il 5.24% dei domini italiani usi il protocollo HTTPS.
Il leader di mercato
I restanti, dunque, verranno contrassegnati come “non sicuri” da Google Chrome a partire da luglio. Non certo un problema di poco conto, contando che al momento Google Chrome occupa il 59.32% del mercato mondiale dei browser (dati di netmarketshare.com).
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