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Cartucce e chip.

Da qualche tempo i produttori di stampanti, preoccupati dai dati sempre meno incoraggianti sulla vendita di cartucce originali (a cui spesso e volentieri vengono preferite le più economiche compatibili) hanno introdotto toner provvisti di chip.

Lo scopo.

Questi chip, oltre a servire per funzioni della stampante come la rilevazione dell’inchiostro residuo, rilevano la presenza di una cartuccia non originale (o a volte anche solo di una regione diverse da quella cui la stampante è destinata) e restituiscono un messaggio di errore, quando non impediscono del tutto di usufruire della stampante con cartucce non originali (o di una regione diversa da quella di riferimento).

Canon.

In questo quadro si inserisce il curioso caso di Canon. Il noto produttore di stampanti, costretto a tornare ai toner sprovvisti di chip, si è infatti trovato a spiegare sul proprio sito ufficiale come affrontare il conseguente messaggio di errore delle proprie stampanti, “istruite” a ricevere toner muniti di chip.

Il consiglio.

In realtà il consiglio di Canon è semplicissimo: basta ignorare il messaggio di errore e stampare come se nulla fosse, dato che in effetti un errore non c’è. Basta insomma che l’utente non venga preso dal dubbio di possedere una cartuccia difettata e la rimuova dalla stampante, rendendola così (davvero) inservibile.

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