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Il Cyber Crime
Il cosiddetto Cyber Crime, ovvero l’insieme dei reati commessi grazie all’abuso delle tecnologie informatiche e digitali, è sempre più redditizio. È questa la prima conclusione a cui arriva il rapporto “Cost of Cyber Crime study 2017”, sviluppato da Accenture su una ricerca condotta dal Ponemon Institute che ha coinvolto 2182 esperti informatici di 254 aziende in sette paesi (fra cui l’Italia).
I costi aumentano
Il quadro dipinto dal rapporto è a tinte decisamente fosche, a partire proprio dall’emblematico dato sulle conseguenze finanziarie del Cyber Crime. Dal 2011 ad oggi i costi sostenuti dalle aziende sono infatti cresciuti del 62.5%, passando dai 7.2 milioni di dollari del 2011 agli attuali 11.7 milioni. Colpisce in modo particolare proprio l’impennata del 22.7% fatta registrare nel corso dell’ultimo anno, che conferma un trend analogo già fatto registrare nel 2016.
Attacchi sempre più efficaci
L’aumento dei costi è dovuto non tanto ad un semplice incremento degli attacchi informatici, quanto piuttosto alla loro maggiore efficacia. Ciascuna delle aziende prese in esame ha infatti dovuto affrontare una media di 130 violazioni loro sistema di sicurezza, il 27.4% in più rispetto al 2016. Non siamo quindi di fronte ad un semplice aumento degli attacchi informatici, quanto piuttosto degli attacchi informatici riusciti, quelli che concretamente si traducono in costi per le aziende che li subiscono.
Tempi più lunghi
Un altro fattore chiave nell’esponenziale aumento dei costi del Cyber Crime è il tempo che impiega un’azienda a tornare pienamente operativa dopo averne subito uno. I tempi si sono infatti notevolmente allungati per quanto riguarda gli attacchi dovuti ad un codice maligno e i ransomware, fatto quest’ultimo significativo visto che gli attacchi ransomware sono raddoppiati rispetto al 2016, con incidenti globali come quelli causati da WannaCry e Petya. La media per il ritorno alla piena operatività è infatti di 55 giorni per i primi e 23 per i secondi, con le inevitabili conseguenze sul piano delle perdite economiche per le aziende coinvolte.
E in Italia?
Questi i punti salienti del rapporto per quanto riguarda la situazione a livello globale. Proprio da quest’anno l’Italia è entrata nel novero degli Stati oggetto di studio, e della situazione italiana parleremo più nello specifico nel prossimo articolo.
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