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Di cosa si tratta.
Un SSD o Solid State Disk (Disco a Stato Solido), è un’unità di archiviazione dati solitamente esterna, sviluppato in modo diverso rispetto ad un normale hard disk o HDD (differiscono ad esempio nella composizione in quanto privi di meccanica solitamente usata per la costruzione dei dischi rigidi), risultano essere più affidabili e veloci in termini di lettura e scrittura, consentono un’accensione più rapida del terminale (che sia esso un Mac o un PC) ed anche un avvio più celere delle applicazioni all’interno dello stesso.
Sono quindi unità realizzate con chip di memoria NAND Flash o DRAM e costituiscono quindi l’evoluzione della memoria di archiviazione di un computer, per efficienza e prestazioni anche in fatto di durata nel tempo.
Vantaggi e svantaggi.
Il fatto stesso che un SSD non abbia parti mobili e l’incamerazione dati avvenga all’interno di chip di memoria (simili alle schede USB, SD e CompactFlash) è indice di celerità nella lavorazione dei dati, cosa che invece con un normale HDD potrebbe essere ostacolata da latenze nella rotazione dei dischi meccanici, che oltre a questo possono incorrere in danneggiamenti o rotture.
Un SSD, come detto prima, incrementa anche le prestazioni del terminale, migliorando la reattività del sistema in velocità di avvio, si spegnimento e apertura o chiusura di applicazioni; grazie alla sua composizione, ha una buona capacità di durata nel tempo per cui consente di risparmiarsi l’acquisto di un nuovo computer e allungare la “vita”di quello già in uso.
Inoltre, un SSD non risente della frammentazione di dati come avverrebbe per un HDD, hanno un consumo energetico inferiore e sono più silenziosi.
Ma, ovviamente, gli SSD hanno anche dei difetti. Un HDD, ad esempio, ha tipicamente una capacità superiore rispetto ad un SSD. Basti pensare che gli HDD vengono venduti con capacità a partire da 500GB fino ad un massimo di 10-12 TB, mentre troviamo gli SSD a partire da 64GB fino alla bellezza di 4TB.
Un altro svantaggio non da poco, riguarda il recupero di dati perduti: vi sono addirittura aziende specializzate nel recupero di dati su questo genere di unità, poiché incamerano dati in modo totalmente diverso dal disco fisico, per cui richiedono un’assistenza particolare che non tutti sono in grado di fornire al meglio. Per questa ragione, infatti, gli SSD vengono principalmente impiegati come unità di avvio di sistema.
I costi.
Con la diffusione sempre maggiore di questo tipo di unità è normale interessarsi al costo; si registra, in merito, una diminuzione consistente dei costi rispetto al passato (specie nel confronto con i tradizionali HDD). Si denotano, spesso prezzi alla portata di tutti che possono restare al di sotto, per esempio, degli 80€, ma garantire comunque un prodotto di qualità assicurato da grandi marche come Samsung, Intel, Toshiba, SanDisk ed altri ancora.
SSD e Mac.
È possibile installare un SSD su un Mac? Assolutamente sì. Sebbene da tempo Apple abbia abbandonato la connessione SATA III per sfruttare la maggiore velocità delle connessioni DHSCI, è sicuramente un’operazione fattibile per quello che riguarda Mac costruiti nel periodo 2006- 2013. Per quello che riguarda le macchine più recenti, Apple ha già installato di serie SSD progettate proprio da Apple stessa.
Per installare un SSD in un Mac Pro antecedente al 2013, è possibile sfruttare un adattatore che consente di trasformare le unità da 2.5”a 3.5”, dato che un Mac Pro di quegli anni possiede alloggiamenti per dischi SATA da 3.5”.
Per quanto riguarda, invece, l’installazione di SSD su MacBook Air o Macbook più recenti, è possibile utilizzare kit appositi forniti ad esempio da Transcend, sostituendo eventualmente le unità SSD già presenti di serie con altre. Non è possibile invece questa operazione per i MacBook Air o Mac Mini del 2018, in quanto queste unità sono saldate direttamente sulla scheda madre.
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