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L’incendio.
Lo scorso 10 marzo OVH, uno dei principali provider di servizi hosting al mondo, ha avuto un gravissimo il problema. Nel datacenter di Strasburgo si è infatti sviluppato un disastroso incendio, che fortunatamente non ha fatto registrare vittime ma che ha assestato un bruttissimo colpo a una buona parte della rete Internet.
Cloud… in fumo.
In quel datacenter erano infatti fisicamente depositati dati vitali per gli 1,5 milioni di clienti di OVH quali siti web, mail, backup e dati condivisi di ogni genere. L’incendio, partito dal sito denominato Sgb2 ed espansosi in seguito agli adiacenti Sgb1, Sgb3 e Sgb4, ha portato all’immediata scomparsa di siti, posta elettronica e dati ivi custoditi.
Le conseguenze.
C’è tuttavia da sottolineare come Sgb1, Sgb3 e Sgb4 sono stati solo sfiorati dall’incendio, dunque gran parte dei dati era offline per pura precauzione e non erano disponibili semplicemente perché i locali sono stati chiusi. Il piano di OVH prevedeva comunque la riapertura di Sgb1 e Sgb4 per lunedì 15 marzo, mentre per Sgb3 la data fissata era quella di venerdì 19 marzo.
Perdita dei dati.
Ancora nulla si sa a proposito d Sgb2, il sito da cui è partito l’incendio. Se la perdita dei dati fosse confermata e permanente, peraltro, questo potrebbe causare problemi ad OVH con relazione alla normativa europea sul trattamento dei dati personali (GDPR). Va comunque fatto notare che chi gestisce dati in cloud non necessariamente è tenuto ad avere una copia di emergenza, essendo una variabile che può cambiare a seconda del contratto.
Il consiglio.
La stessa OVH, tramite tweet del fondatore Octave Klaba, ha consigliato ai clienti di attivare il piano di recupero d’emergenza. Se presente, ovviamente…
Piano di recupero d’emergenza.
E’ quindi buona norma tenere presente che salvare dati in cloud non significa metterli “al sicuro” da qualsiasi cosa, e prepararsi a simili evenienze con politiche di disaster recovery (la più comune delle quali è il salvataggio di un backup in locale, offline).
Ci possiamo pensare noi.
Ricordiamo che MelaC offre abitualmente servizi di backup in cloud e locale proprio per motivi di sicurezza, con simulazioni di ciò che potrebbe succedere in caso di perdita totale dei dati e di ripristino tramite disaster recovery.
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