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Gli smartphone sono ormai sempre più presenti nella vita di tutti i giorni e la loro potenza continua ad aumentare, mentre al contrario la tecnologia per immagazzinare elettricità tramite le batterie è sempre quella. In altri termini, non è possibile tenere costante il rapporto potenza/batteria se non tramite batterie sempre più grandi, invise per ragioni estetiche e pratiche. Così, sempre più spesso il rapporto potenza/batteria negli smartphone è sacrificato, e di conseguenza le ricariche della batteria durano sempre meno.

Le prese pubbliche

In questo contesto le prese pubbliche che consentono di ricaricare il proprio smartphone da casa sono sempre più diffuse e apprezzate, specie se forniscono anche il relativo cavo di ricarica.

Allarme sicurezza(?)

Come in tutti i casi in cui si collega un dispositivo elettronico a un altro dispositivo di uso comune, viene da chiedersi se il processo sia sicuro. Dubbio che a quanto pare più di qualcuno si è posto.

Juice Jacking

Si tratterebbe di una pratica denominata “juice jacking”, ovvero prendere il controllo di un dispositivo tramite la (presa della) corrente. In questo caso specifico per introdurre malware e tracciare il dispositivo, secondo il tweet dell’FBI di Denver che per prima ha diffuso l’allarme, in seguito ripreso dai principali media (anche italiani).

Le fonti

Il tweet tuttavia non fornisce ulteriori indicazioni, così il giornalista Dan Goodin ha contattato l’FBI per ulteriori informazioni. La ricerca delle fonti lo ha portato, dopo vari rimandi, a un’indagine del procuratore distrettuale di Los Angeles chiusa per mancanza di prove. Insomma, non esiste prova che il “juice jacking” esista.

Possiamo stare tranquilli?

Ricaricare dalle prese pubbliche è quindi sicuro? In linea di massima sì. Come spiega infatti il giornalista Paolo Attivissimo (https://attivissimo.blogspot.com/) rubare dati e tracciare dispositivi tramite prese elettriche è teoricamente possibile, ma eventuali criminali in possesso di una tecnologia simile avrebbero ben pochi motivi per “sprecarla” prendendo di mira bersagli casuali.

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