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L’aggiornamento dell’informativa sulla privacy è un procedimento del tutto normale per una qualsiasi app, essendo legalmente vincolata a notificare qualsiasi variazione nel trattamento dei dati forniti (direttamente o indirettamente) dall’utente. La maggior parte di questi aggiornamenti vengono notificati e prontamente accettati dall’utente senza troppa preoccupazione, in generale con un livello di interesse piuttosto basso.

La controversia

La variazione notificata da WhatsApp nel mese di gennaio ha invece suscitato attenzione, perplessità e in certi casi aperta polemica da parte di molti utenti, tanto da far rimandare l’effettiva entrata in vigore delle modifiche dall’8 febbraio al 15 maggio.

Elon Musk

Su tutte è da segnalare l’aperta protesta di Elon Musk (fondatore di PayPal, Tesla e SpaceX) che con un tweet ha apertamente invitato ad usare Signal, uno dei principali competitor di WhatsApp. Ma in cosa consistono queste novità così controverse?

Approvare o disinstallare

Parte della controversia è dovuta al fatto che non è possibile continuare ad usare WhatsApp senza accettare le nuove condizioni. Certo, al momento è possibile posticipare, ma dal 15 maggio non si potrà più usare WhatsApp senza accettare le nuove condizioni.

GDPR

Prima di addentrarci in merito è necessaria una doverosa premessa: i cambiamenti in Europa (UE e altri stati che WhatsApp considera nella “regione europea” come Svizzera e Regno Unito) sono limitati dal GDPR entrato in vigore nel 2016, che ridimensiona fortemente l’impatto delle modifiche rispetto al resto del mondo.

I cambiamenti in Europa

Cosa cambierà dunque per la privacy degli utenti europei? Tecnicamente molto poco. Dopo il clamore suscitato dalle modifiche, WhatsApp ha pensato di chiarirle con un apposito spazio FAQ sul suo sito, affermando che:

  • i contenuti delle chat (singole e di gruppo) sono e restano privati;
  • i contatti con cui si interagisce non vengono registrati;
  • le posizioni condivise non vengono rilevate né da Facebook né da WhatsApp;
  • per una maggiore privacy esiste l’opzione “messaggi effimeri” che li rende non più visibili subito dopo l’invio;
  • in qualsiasi momento è possibile scaricare e verificare i dati personali in possesso di WhatsApp.

Facebook e WhatsApp Business

In particolare, WhatsApp ha chiarito che l’interazione con Facebook riguarderà principalmente l’hosting della versione Business, ospitando quindi i dati delle aziende che lo richiedono nei più sicuri server di Facebook. Questo significa che interagendo col canale di un’azienda che ha scelto i server di Facebook i dati potrebbero essere immagazzinati da Facebook per finalità di marketing. Ad ogni modo, nelle FAQ si garantisce che i suddetti canali verranno chiaramente contrassegnati.

I cambiamenti nel resto del mondo

Questo per quanto riguarda l’Europa: diversa la questione negli Stati Uniti e in generale nei paesi extra-europei. Qui infatti le modifiche riguarderanno la condivisione di informazioni personali con le altre piattaforme del gruppo Facebook, in precedenza facoltativa e resa obbligatoria proprio con questo aggiornamento. Si parla in questo caso di informazioni di carattere commerciale, mentre in Europa l’app potrà comunicare al gruppo Facebook solo informazioni di carattere tecnico, necessarie al mantenimento e al miglioramento dell’infrastruttura.

Contenuti protetti

Occorre in ogni caso ricordare nuovamente che WhatsApp non può accedere ai contenuti delle conversazioni, in nessuna parte del mondo. Questo perché le conversazioni sono protette da crittografia “end-to-end” (la stessa peraltro usata da Signal), che impedisce al provider di avere accesso alle comunicazioni (in chiaro solo per mittente e destinatario). I dati di cui si è parlato finora sono quindi di altro tipo: ad esempio nomi, foto profilo, rete dei contatti e dati tecnici sul dispositivo in uso.

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